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Orme danzanti

Quando ballo, cerco domande, non risposte.
Tracce di apertura all’altro, domande di ascolto e gioco.
E dopo una milonga, il suolo opaco di borotalco sembra vibrare ancora di passi tondi e felpati, che sfilano a braccetto e si intrecciano gli uni agli altri.
Scialuppe insonni di naviganti ebbri.
Soglie aperte dove i "puer" sperimentano e creano.
Gabbie vischiose e morbose per chi non comprende i giochi giocati in una tanda.
Viene messo in crisi chi cerca risposte e non le trova.
Il delirio di completezza è l’aspettativa puntualmente tradita.
Scrive Deridda, che le tracce sono un rinvio all’altro ….
Così sono le tracce vaporose di piedi danzanti, tra gli sbuffi di bandoneon.

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Che bel post! Ho visto le ombre dei ballerini danzare abbracciati....

L'inizio e la fine del gioco

Now... thats what i'm talking about when i say the word Conversation !!!

Di quello che e' successo a me con il tango ormai potrei scrivere un libro, in realta' stavo solo affettando salame quando e' successo tutto questo ziou ga'..

Ed e' bello vedere che altri come me sono stati catturati in questo modo, sara' un caso, ma fatalita' sono quelle persone che sono ancora single (o almeno credo...).
Nelle altre/i ho notato che appena si sono trovate/i il ganzo/a, al sopraggiungere della fase di accoppiamento, la passione tanguera e' piano piano scemata.

Per carita', giusto cosi', ci deve essere una selezione naturale in tutte le cose.

Ho fatto tantissime cose nella mia vita, a volte mi chiedo come ci sia riuscito in cosi' pochi anni, ho vissuto tanto e freneticamente, ed ho persino dovuto rinunciare a delle cose a volte (!!!), ma niente, niente (nadaaaaaa) mi ha mai preso con la forza che ha avuto il tango.

Solamente con la musica (che ha fatto parte di me sin dall'eta' di 3 anni) ho pensato che avrei fatto solo quello nella vita, ma dopo, per tristi vicissitudini questo cambio'. Da allora ho fatto tante cose, ma dentro di me ho sempre avuto la consapevolezza che non sarebbero state il mio scopo di vita...

tuttavia, arrivato il tango, mi ha detto :"guarda che ti puoi esprimere ancora come una volta", e cosi' e' cambiata la vita..

Il tango anche per nme che ho inizito da meno di un anno sta diventando parte integrante della mia vita quotidiana.
Esso può essere sicuramnete anche solo muovere dei passi, tout court, ma può essere altresì (ed è qui che scatta la vera passione) una ricerca che i partner fanno nei confornti dell'altro. Imparare a sentore, il tocco, le emozioni che il contatto così ravvicinato procura, non è cosa per tutti. Bisogna essere aperti, mettere da parte la paura di sentirsi nudi e offrirsi metaforicamente e /o -a seconda del ruolo danzato, saper prendere.
Per me, donna di polso, dominatrice, mascolina è una enorme scoperta e un grande regalo che sto facendo a me stessa. E a chi mi sta vicino....

Chiedo scusa per i mille refusi!!!!

Saluti a tutti,
forse non è il blog giusto ma....
.................................
penso di avere un problema!
Premetto che è un solo anno che pratico il tango, ma mi sto accorgendo che (problema) nonostante i vari passi che sto imparando sono più propenso a fare ti "testa mia" nel senso che alcune volte vado per la tangente, naturalmente senza, almeno la mia volontà sarebbe, di non "perdere" la donna. Vorrei essere "creativo" vale a dire lasciarmi andare senza vincoli nel turbinio di passione che il tango esige e che volentieri mi abbandono. Ma vedo haimè che le ballerine con cui condivido il ballo mi richiamano sempre alle strutture che conoscono. Le mie intenzioni, sarebbero di ballare insieme ma vedo o mi sembra di vedere che non sono aiutato in questa mia ricerca ma sempre ripreso per i passi tecnici.
Forse sbaglio ma come faccio a lasciarmi andare se devo sempre rispettare i paletti della tecnica?? Intendiamoci non è che il mio desiderio sia di ballare come mi gira,mi pare ovvio, ma un pò di libertà mi sarebbe indispensabile, per divertirmi, ma haimè non sono "aiutato" in questo. Non so sono confuso, ditemi per favore se sbaglio? Grazie. Alex

Ciao Alex,
per affrontare il tuo dilemma ci vuole una discussione molto articolata, poiche' tocca tanti, ma tanti temi, e io NON sono un insegnante di tango...

IMPROVVISARE:
Il tango argentino e' soprattutto un ballo di improvvisazione, sua caratteristica necessaria, paragonabile a una jam-session di jazz, dove da una struttura base (tema), ogni musicista vi improvvisa sopra.
Ma questo non potra' avvenire se non vi e'un dialogo fra due sensibilita', una poetica a due.

COME APPRENDERE E COME "NON" APPRENDERE A BALLARE IL TANGO:
ben presto ti sarai reso conto di quanto sia difficile ballare tango argentino, insegnarlo non e' da meno.
Grazie al film "Lezioni di Tango" prima e ai Gotan Project poi, il tango sta vivendo un momento di grande popolarita', le milonghe nascono come funghi, e gli stage praticamente si sprecano...
Ora, se questo da un lato ha portato enormi benefici al livello di ballo in generale (fino a non piu' di qualche anno fa, per studiare con un maestro interessante, un tanguero doveva sobbarcarsi facilmente qualche centinaio di km), dall'altro lato invece si e' persa la qualita' dell'insegnamento (non per tutti fortunatamente).

Al giorno d'oggi le scuole sfornano tangueri e tanguere su scala quasi industriale, la professione del maestro di tango e' diventata molto remunerativa, e tra spettacoli, esibizioni, stage, lezioni collettive e private sono diventati dei veri e propri businessmen con agende e palmari affollate di impegni (ovviamente non sono tutti e tutte cosi', ma in linea di massima si).

D'altra parte e' la loro professione, e' ovvio che cerchino di incrementare il business no?
Ovviamente questo ha portato a un trend di insegnamento stile "dvd vivente", cioe', la genta si presenta a lezione per la prima volta, il 60% di loro proviene dal latino americano e si e' stufata, il 35% non ha mai ballato nella sua vita, come fai a insegnare loro un ballo cosi' complicato come il tango dove bisogna controllare 1000 cose mentre si balla?

Semplice, o fai come facevano una volta in Argentina, dove per i primi 6 mesi a lezioni imparavi a camminare e basta, pero' facendo cosi' dopo 5 lezioni lascera' meta' delle coppie, oppure fai come fanno quasi tutti oggi (anche in Argentina credo...), e cioe' dopo avergli dato un'infarinata iniziale sulle cose principali quali postura, camminata, ruoli e pesi per 2 o 3 lezioni, cominci a insegnare i passi, uno per ogni lezione, spingendo gli allievi a praticare in milonga, in modo che loro possano imparare quello che l'insengnante non riesce a insegnare.

Ora, in milonga si impara tanto, ma molte cose le impari male perche' nessuno puo' valutare se le fai corrette o no: una ballerina puo' dirti cosa sente, ma potrebbe sbagliarsi anche lei, i maestri in milonga GIUSTAMENTE non insegnano perche' in milonga si balla, senno' non avrebbero inventato le practicas...

Quindi la settimana dopo tornerai a lezione, il passo della settimana prima non lo ricorderai oppure lo esegui male e comunque solo con la ballerina con cui l'hai studiato perche' le altre non capiranno la tua marcacion, e via cosi', sotto un altro passo.

E quindi, e' chiaro che per apprendere una mole cosi' elevata di "dati", bisogna essere scientifici, insegnare il tango con i numeri :"fermati al 5, sul 6 c'e' la variazione, sul 2 ci si ferma" etc. etc.
Un controsenso per un ballo improvvisato ! Capisco che e' molto comodo come metodo, ma anche la morte dal punto di vista artistico. Per arrivare a aberrazioni tipo questo episodio accaduto a me:

Tempo fa mi trovare ad attendere fuori dalla classe la fine di una lezione di tango perche' poi sarebbe iniziata la mia, ero in silenzio e sentivo un mio compagno di corso che balla da qualche anno dire :"oh, ieri ho visto una coppia che ballava facevano gli 8 passi perfetti !!", inutile dire che sono rimasto impietrito, ho guardato la mia ballerina, sbiancata pure lei...

Da li' a breve, incuriosito, cominciai appunto a notare molti tangueri e tanguere ragionare cosi', inconsciamente per loro il tango era diventato una serie di sequenze numeriche associate a dei movimenti da eseguire una in fila all'altra, radicata a tal punto dal riuscire a ballare solo con coloro che sono cosi', e contestare quindi il resto, poiche' come riferimento avranno sempre il loro insegnante che ovviamente "non puo' sbagliare...".

Tuttavia ricorda che seppur essenziale all'inizio, per ballare il tango non e' certamente sufficiente apprendere passi e figure, ed e' sempre meglio sacrificare il passo piuttosto della postura.

UN LINGUAGGIO IN EVOLUZIONE:
E quindi, il tango e' un mix impressionante di culture, etnie, conoscenze, sofferenze e gioie, vi sono tanti modi di ballarlo (stili), e non esiste uno stile piu' autentico dell'altro alla fine.
Spesso sentirai dire in milonga che lo stile Confiteria (noi qui diciamo apilado), quello dove si balla molto stretti, e' il vero tango, ma non e' vero, chi te lo dice non conosce la storia del tango, dove nella notte dei tempi, si ballava invece mediamente aperti... Lo stile confiteria e' nato per una questione pratica: le milonghe erano affollatissime !!! Cio' non vuol dire che non sia tango pero'.
A parer mio, l'importante e' non snaturare il tango in se', portando che ne so, passi da rock & roll tipo distendere la donna per terra, come ogni tanto si vede in milonga :)

CONCLUSIONE:
Riguardo alle ballerine con cui balli, chiaro che, escludendo quelle che non vogliono uscire dai "paletti" sopra spiegati, se tu non hai una marcacion adeguata, e tenti cose funamboliche non-tango, difficilmente troverai tanguere disposte ad assecondarti.
D'altro canto, improvvisare significa anche avere una buona padronanza della tecnica di base da parte di ambedue, sapersi muovere in milonga senza asfaltare gli altri, e non mettere a disagio la ballerina.

Io personalmente prediligo ballare moderno, ad ogni modo, balla come ti senti, ma balla tango pero'.

Ovviamente sono esclusivamente mie opinioni personali, che anche altri hanno, ma in quanto tali, totalmente opinabili.

MaxM

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MY ULTRALOVE ELENA
(the best dancer in town)
per avere svegliato, svezzato, istruito e sopportato il tanguero...
che gia' era in me.