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Dossier milonga: C.S.I.

Disclaimer: Le suddette opinioni sono da intendersi completamente personali ed espresse nella maniera piu' imparziale possibile, non sono state assolutamente concepite per ledere in alcun modo la credibilita' della suddetta attivita' e vi e' il pieno rispetto da parte dell'autore verso di essa e i loro organizzatori.

Organizzazione: Associazione Tempo di Tango (gruppo di tangueri e tanguere storici veronesi e non, molto attiva sul territorio)

Ubicazione: Verona

Serata: Sabato alternato (salvo occasioni speciali)

Come ci si arriva:
dall'autostrada (Serenissima): uscire al casello di Verona sud e tenere la destra senza imboccare il sottopasso e girate subito a destra in via F. Gioia, dopo 200 metri, nel cancello del n° 3, siete arrivati.
Da Verona citta': Prendere viale del Lavoro e una volta arrivati al semaforo di Bauli girare a sinistra e proseguire fino al secondo semaforo, dove si incrocia via F. Gioia, girare a destra e subito a sinistra, nel cancello del n° 3, siete arrivati.

Un'occhiata dall'esterno:
In posizione strategica (vicina al casello autostradale di Verona Sud), non e' certamente cosi' facile da trovare per chi viene la prima volta e soprattutto per chi abita fuori Verona. In pratica e' una sala all'interno di un noto complesso sportivo (Centro Sportivo Italiano) , buio, non ci sono indicazioni sulla strada principale, ma il parcheggio (interno) non e' assolutamente un problema anche nelle serata piu' "calde". Una volta sistemato il mezzo, e' possibile fare una sosta preliminare in un bar posizionato a fianco della sala sempre all'interno del complesso.

Un'occhiata dall'interno:
Nel suo piccolo la milonga e' discretamente organizzata, vi si accede tramite una porticina, sbarramento immediato, ingresso 6 € con tessera CSI obbligatoria (6 € una tantum), subito dopo c'e' uno spazio (angusto e buio) per cambio scarpe e appendini per soprabito, da qui si puo' godere di una vista decisamente suggestiva della milonga e dei ballerini.
In pratica e' un quadrato con il lato contrario all'entrata dove risiede l'area del musicalizador (forse troppo estesa, comunque non sfruttata a dovere secondo me) ed il banco bar (che chiude troppo presto), appuntamento immancabile quando vi e' di turno Tiziano grazie alla sua simpatia.
Per il resto, tipica milonga, sedie intorno, luci soffuse (che diventano da stadio quando alla fine della serata vengono repentinamente accese a massima potenza distruggendo le retine degli ultimi superstiti...), dominante rossa, atmosfera molto buona, calda... fin troppo calda, come in quasi tutte le milonghe, nonostante sia una sala completamente priva di isolamenti vari, anche in pieno inverno la temperatura si alza notevolmente, e si comincia a sudare molto gia' dopo qualche tanda, purtroppo non e' facile trovare un equilibrio senza avere un sistema di condizionamento degno di tale nome, ed il vecchio rimedio di aprire le finestre alla fine porta ad avere diaboliche correnti di aria freddissima che si aggirano all'interno della sala e che si abbattono random sui torsi sudati delle tanguere... A mio giudizio dei ventilatori sul soffitto non starebbero male...

Come si balla:
"Ahi ahi ahi" direbbe il Sassaroli in Amici Miei... Solita nota dolente relativa al 90% delle milonghe fuori da Buenos Aires, purtroppo anche il C.S.I. non ne e' esente, il livello di ballerini/e non e' di certo altissimo e anche qui si potrebbe girare il documentario "la ronda questa sconosciuta", ognuno va dove gli pare, e gli scontri sono la norma...
Ormai si potrebbe fare un trattato su questo problema comune a tutte le milonghe, sinceramente credo che i maestri di tango in generale tralascino ampiamente di insegnare questo aspetto importantissimo dello "stare in pista"...
Dopo vi sono altri problemi correlati, quali lo spazio disponibile, oppure il fatto che le milonghe cittadine, facilmente raggiungibili, catalizzino piu' principianti del solito (che comunque hanno il diritto sacrosanto a fare pratica), e non ultimi coloro che intendono il tango come fare un passo ogni 15 secondi, aggiungiamo poi quelli che ballano tango contemporaneo con passi da palcoscenico anche quando la pista e' molto affollata ed ecco il quadro completo.
Per concludere quindi, il C.S.I. non e' esente da questo problema, ma non e' l'unica milonga a soffrirne.

Qualita' della musica:
Grazie alla fantastica e originalissima politica del cambiare musicalizador ogni sabato, bene o male le serate hanno sempre un sabor diverso, con ovvia conseguenza che sara' sempre impossibile avere un quorum di consensi e critiche, personalmente posso dire che comunque i musicalizador invitati sono sempre i piu' conosciuti e apprezzati su piazza (Felix Picherna, Antonio, SuperSabino, Silvio etc. etc.) e il livello della musica e' generalmente buono.

In conclusione:
Alla fine il mio personale voto complessivo alla milonga e': 7,5

Il C.S.I. e' una milonga da conoscere e frequentare.

' Max Marino '

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Dossier milonga: C.S.I. Tempo di Tango

Max !! Non fa tempo a pensarlo … che subito dopo l’ha fatto, incredibile, dove trova tutta questa verve e anche tutta questa disponibilità ?

Sono poco avezzo a scrivere perché conosco di molte volte in cui la mia passione ha anticipato le mie parole, di questo mi capirà Walter a cui inoltro la mia stima nel suo spirito tanguero.

Ringrazio formalmente a nome di Tempo di Tango Max Marino per la sua recensione sulla nostra milonga o come dicono gli Argentini che non praticano il Tango Tanghẽria,
devo dire che mi trovo quasi totalmente d’accordo con Lui, specialmente nella descrizione fisica del locale, ma .. leggendo mi son detto. Manca qualcosa ! Ma cosa? Certo manca un po’ di storia.

Tempo di Tango mi vien da sorridere mentre lo dico ma è vero, è una milonga d’altri tempi
e son passati solo tre anni e poco più, ma il tango a Verona è una creatura che cresce velocemente di cinque anni in cinque anni, e già non gli stan più bene i panni che ha addosso, non ha ancora imparato a ballare il Tango che già vuol imparare il Tango nuevo “ Piazzolla ne sarebbe contento”. Pero gli Argentini non vanno a depositare i fiori sulla sua tomba, non che sia d’accordo ma, bisogna pensarci merita farlo con equale profondità.

La storia:
L’associazione à nata in un periodo in cui a Verona nel Tango c’erano 2 importanti realtà:
1. Un odio e una forte concorrenza tra le tre scuole di Verona: Antonio Fiorillo, Claudia Furlan e il Malena di Aquino. dove andavano gli uni non c’erano gli altri.
2. La presenza di una sola milonga stabile nel territorio il Blob, sporadiche apparizioni di altre milonghe: Il Malena con Pizzoletta, il Baretto di S. Eufemia x gli allievi di Fiorillo, ecc
purtroppo aveva chiuso il POSTO Tempio veronese del Tango “e molto più di altro”.

nasce il 25.10.2003 come milonga indipendente da tutte le servitù dei maestri, ad onor del vero caldeggiata fortemente anche da A Fiorillo, dove si potevano e dovevano ritrovare tutti i Tangueri di Verona indipendentemente dalla scuola di origine, liberamente, e cosi è avvenuto. Tempo di Tango è un associazione aperta, figlia stessa del “Tango” che l’ha generata in quanto bisogno espressivo di una passione.
Questo scriveva il testo del primo volantino di presentazione: Nati per caso, uniti dallo stesso desiderio di ritrovarci a ballare, siamo una associazione per tutti gli amanti del Tango. Il Centro Sportivo “E. Avanzi” sede C.S.I. ci accoglie come tesserati, mettendoci a disposizione lo spazio in cui incontrarci. Associazione Tempo di Tango.

Devo dire che è riuscita nel suo intento, non sarà un luogo esteticamente bello, ma è una milonga in cui uno si sente bene un ambiente carico di “calore” e passione.
La prima volta che ho visto il locale vuoto e Vi giuro che è molto peggio, ho emesso la tipica espressione fumettistica “Bleah” ma, ci siamo detti ok se la gente non verrà per la sua bellezza, verrà per la cordialità, la simpatia e la ns. passione !
Spesso a fine serata, parlando con la gente, gli ascolti dire “mi sento in un posto che mi assomiglia in cui sto bene” questa affermazione fa tanto “ piccole donne” ma è la verità che esce, con calore sincero, dalle persone, spontaneamente.
Come si può capire da quanto descritto sopra non si possono fare modifiche alla struttura CSI tranne che per l’arredamento (vedi i bellissimi ventilatori coloniali).

L’associazione punta ad avere una sede nuova e di diventare il punto di riferimento culturale del tango veronese in prospettiva nazionale.
Come abbiamo sempre detto e scritto Tempo di Tango è un associazione aperta a chiunque voglia far parte dell’organico e del nostro progetto.

I soci attuali in ordine di iscrizione sono : Daniele Prous, Luca Ortombina, Tino Montresor, Mary Marchetti, Judith Vijbel, Simona Ciardo, Betty Zanini, Tiziano Maraia, Franco Peranzoni, Manuela Froncillo.

Dicevo è una milonga d’altri tempi, perché ? Perché oggi le cose sono cambiate c’è un fiorire “termine educato” di luoghi, uno per ogni giorno della settimana a parte il Lunedì (forse), alcuni in doppia o triplice serata con una preoccupante dispersione di Tangueri ciò porta ad una maggior scelta, è vero, ma anche a una precarietà dei locali “non si sostengono” non possono farlo il Tango a Verona conta empiricamente circa 500 praticanti (+o- 1000 conoscitori)
Penso che questo non giovi al Tango ma solamente all’ego di alcuni.

Beh per essere uno poco avezzo …
chiudo facendo alcuni doverose correzioni alle simpatica recensione di Max.

Cronologico _ Tempo di Tango non CSI _ tutti il 1 e 3 sabato del mese salvo occasioni speciali _ il bar non chiude presto, va solo via la barista se si ha bisogno basta chiedere ad un o dei cortesissimi ma scatenati ballerini di Tempo di Tango _ Sono d'accordo sul fatto che i nuovi maestri non insegnano come stare in pista o non si fanno capire, ma per rispetto dei 400 tangheri che girano in milonga penso più spesso a quando mi chiedo come ho fatto a fare il tal passo in 30 cm quadri _ Supersabino non lo abbiamo mai invitato, i musicalizador ci piacciono più composti. invece Vassjli - Felix Picherna - Antonio - Paolo Persiani - Cristina (Barbie) - Silvio - Popul castello - Marzio . . . si !

Ringrazio CLANDESTINO TANGO CLUB per lo spazio concesso e per animare i’intrigante mondo tanguero.

Tiziano

Ringraziando Tiziano per l'intervento e le dovute precisazioni (anche se supersabino e' sicuramente meglio di alcuni dj citati qui sopra..).

Ci auguriamo quindi tutti che Tempo di Tango mantenga il suo spirito indipendente senza unirsi ad altre estemporanee realta' senza capo ne coda ne' originalita', che invece di promuovere il tango lo aiutano a disperdersi nei meandri del trendy.

Fare il musicalizador non e' cosa da tutti, richiede una sensibilita' musicale non indifferente, e non basta l'evoluzione della tecnologia per essere in grado di creare il "groove" in pista... Mi sento di poter tranquillamente affermare questo, data la mia non indifferente esperienza di musicista professionista nel tango soprattutto.

Trovo sempre piu' tangueri che preferiscono rimanere a casa o fare qualche km in piu' pur di ballare un tango in cui si riconoscono, e non solo quello che "va di moda".

Ce lo auguriamo tutti, anche se ormai le voci si fanno sempre piu' insistenti.


Max Marino

Csi? Bella milonga, credo… Ultimamente la “Sìesài” (mi piace definirla come un gruppo di investigazione federale) sembra che stia riflettendo il malessere generale del tango e di chi lo frequenta. Da tempio di emozioni e di studio, a tempio di emozioni da stadio… Ormai è qualche annetto che studio tango (non oso dire “ballo” perché sarebbe un affronto a chi lo balla veramente) e ho avuto la possibilità di osservare l’evoluzione attorno a questo mondo.
Quando ho cominciato, probabilmente l’ambiente era molto più settoriale di adesso, ognuno nella propria milonga con il proprio maestro e buonanotte al secchio. Se per sbaglio finivi a ballare in altre milonghe, se donna ti consumavi il culo su qualche sedia, se uomo la lingua a forza di chiedere di ballare. Le regole del gioco erano queste. Solo se dimostravi vero pentimento verso la scelta sbagliata del maestro, avevi possibiltà di introduzione in un alto gruppo tanghèro. Insomma, una maniata di tàngheri…Altra cosa: i principianti, non osavano salire in pista, solo qualche discreta puntatina a inizio serata, ma poi sempre a bordo pista ad osservare (io compreso).
Oltretutto era un buon periodo per le donne: solitamente la maggioranza era maschile, ma ciò veniva accolto in maniera abbastanza goliardica, improvvisando dei tangogay improbabili…
Poi il gioco ha subito delle mutazioni genetiche, un po’ per cause umane, un po’ per cause economiche. Le scuole hanno cominciato a fiorire un po’ ovunque, con improbabili personaggi che si inventavano maestri. E così anche le milonghe, che come dice Tiziano, sono diventate giornaliere o quasi.
Le conseguenze della mutazione sono state le seguenti:
-finalmente le milonghe hanno cominciato ad essere più “versatili”, le persone che le frequentano sono di provenienze “scolastiche” differenti ed il confronto è più facile;
-i “maestri” per la necessità di fare più proseliti possibili, hanno convinto gran parte delle persone, che con pochi passi puoi ballare tranquillamente in milonga;
-tanti uomini (e donne) un po’ frustrati dal fatto di non avere un sano rapporto (o di non averlo per nulla) con l’altro sesso, cercano rifugio in questa attività;
OK nulla in contrario con i cambiamenti, sono necessari all’evoluzione…
MA:
-mi girano i coglioni in maniera spropositata quando in pista trovi la coppietta di principianti che prova i passi della lezione, ancor più quando le coppiette sono molte: NON SIAMO IN UNA PRATICA! Se si vuole provare si sta a casa oppure lo si fa in momenti adeguati, non quando la pista è strapiena…vaccaboia!
-Se lo stile di una persona non ti piace, non lo guardi, punto. Non gli fai la punta, per poterlo cogliere in fallo e dire al tuo compagno in fianco “Che cazzaro!”. Se poi per sbaglio, vai addosso ad uno di questi personaggi, apriti cielo! Non aspettano altro per poter scaricare su di te tutte le frustrazioni della vita, dal regalo mancato della prima comunione alla faccia di merda che si ritrovano ora…
-quanti sono ‘sti “musicalizador”? Non ho una cultura “tango-dj”, non so la ragione per cui uno decide di diventare “cambiatoredidischiditango” ( Max, non conosco la tua situazione e non prenderlo come appunto personale, ma credo che per potersi definire musicisti serva studiare diversi anni, conoscere la musica profondamente, eventualmente saper suonare uno strumento o almeno saper leggere la musica; diversamente si può essere profondi conoscitori, estimatori, ma non musicisti). E’ comunque bello poter sentire diverse sperimentazioni…una cosa però non la capisco.
Perché certe musiche, che onestamente non metterei nemmeno alla festa di mio figlio di tre anni, vengono regolarmente messe? Non penso che tutto questo abbia senso perché significa che il tango posso ballarlo allora anche con “il ballo del quàquà” o con un sottofondo di rutti a tempo…
-i “maestri dell’ultim’ora” dove sono? Non ci sono mai nelle milonghe…che strano…
Fanno di tutto per mettere i propri allievi contro quelli degli altri, ma se c’è da esporsi direttamente, guai ad uscire dal proprio guscio!
-Ora più di prima si tende a evidenziare la differenza tra lo stile milonguero e quello “fantasia” (non so come si definisce diversamente). Esiste il luogo comune che definisce l’uno come lo stile dell’appiccicati e l’altro degli esibizionisti…che puttanata! Ballare stretti non significa ballare l’uno addosso all’altro ne tantomeno ballare larghi significa fare gli esibizionisti. Ora più di prima gli stili si fondono, ma con la tecnica di base che è sempre quella: asse e pesi nella parte bassa del corpo. Per cui ogni stile è a sé, tutti interessanti e pieni di spunti, ma finiamola di dire che uno è più vero dell’altro.
-ultimo, non per importanza: i prezzi. Da quando ho ballato la prima volta, quasi gratis, ad ora, la levitazione ha fatto miracoli: altro che aumenti istat! Milonghe che cominciano ad avere aumenti di cartello, organizzatori di stages che si pagano il mese con i vari corsi. Mi costa meno fare lezione con Federico a casa sua, vitto e alloggio compresi, che farlo a Verona… Non sono la banca d’Italia, porcamiseria!
Tutto questo vale per il CSI come vale per tutte le altre milonghe e per chi si occupa di tango ora…
Sono un visionario?

Ciao Lele, grazie per aver risposto, i tuoi commenti fanno sempre riflettere... Mi trovi d'accordo su quello che dici, la penso allo stesso identico modo...

Una precisazione:
quando dici :"ma credo che per potersi definire musicisti serva studiare diversi anni, conoscere la musica profondamente, eventualmente saper suonare uno strumento o almeno saper leggere la musica; diversamente si può essere profondi conoscitori, estimatori, ma non musicisti"
non so se ti riferivi a me, ad ogni modo mi sono diplomato in pianoforte al conservatorio di verona nel 1988. Ho fatto il musicista professionista sin da quando avevo 14 anni, suonato in quasi tutta Europa, Stati Uniti e America Latina (si, anche Argentina), e non negli angoli delle strade, ma nei club e teatri vari. Principalmente suonando blues, jazz e negli ultimi anni tango.
Credo quindi di avere le caratteristiche da te elencate sopra per potermi ritenere "musicista"...

P.S. No, non sei un visionario, ma l'assenzio ha comunque sortito i suoi effetti in te.

non mi riferivo certo a te, non conoscendoti non mi sarei mai permesso...complimenti per il curriculum.

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(the best dancer in town)
per avere svegliato, svezzato, istruito e sopportato il tanguero...
che gia' era in me.